Vuol dire avvocato utile
ai giudici per aiutarli a decidere secondo giustizia, utile al cliente
per aiutarlo a far valere le proprie ragioni. Utile è quell’avvocato che
parla lo stretto necessario, che scrive chiaro e conciso, che non
ingombra l’udienza colla sua invadente personalità, che non annoia i
giudici colla sua prolissità e non li mette in sospetto colla sua
sottigliezza: proprio il contrario, dunque, di quello che certo pubblico
intende per “grande avvocato”.
(Piero Calamandrei, “Elogio dei giudici scritto da un avvocato”, 1954)